venerdì 26 novembre 2010

Da Zero: officina creativa

Interni della Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano
Dal 24 novembre al 31 gennaio la redazione di Zero, il magazine punto di riferimento per gli eventi da non mancare ogni mese nelle principali città italiane, si trasferisce alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, a Milano. Un nuovo quartier generale nel quale accogliere gli interpreti più innovativi dello spirito cittadino, per conoscersi e avviare nuovi progetti. Per una serie di eventi aperti al pubblico dove alcuni protagonisti del panorama cultural-mondano della città sono invitati a raccontare la loro storia. Ma anche uno spazio aperto per recensire il clima che si respira nel capoluogo lombardo. Chiunque ritenga di avere un percorso interessante da raccontare in questa sede, potrà farlo contattando la redazione, secondo le modalità spiegate sul sito http://milano.zero.eu/eventi/da-zero/. Dopo l’esperimento milanese, l’intento della casa editrice è quello di esportare il progetto Da Zero anche in altre città italiane, all’interno di spazi altrettanto significativi.

mercoledì 24 novembre 2010

Happy birthday muji

Un tempo gli unici soggetti erano i simboli del lusso più esclusivo, ma oggi i coffee table book hanno decisamente ampliato i loro orizzonti, anche per effetto di una democratizzazione dei gusti (e dei prezzi) a opera di Taschen e di altri editori particolarmente innovatori. Come logica conseguenza di questa tendenza, anche le più famose catene low cost trovano il loro spazio in questo vivace settore. Così dopo il recente libro di ricette design di Ikea in collaborazione con l’agenzia svedese Forsman & Bodenfors (http://demo.fb.se/e/ikea/homemade_is_best/) che ha stupito molti per la sua raffinatezza, ecco che Rizzoli New York pubblica le 256 pagine del primo libro dedicato a Muji. Il volume racconta 30 anni di attività del brand giapponese, icona della funzionalità no logo, e della sua volontà, secondo le parole del Presidente del gruppo, Masaaki Kanai, di porsi in “antitesi alle abitudini della società di consumo”. A partire dalla copertina in carta riciclata che riprende alla lettera i sobri codici stilistici che hanno contribuito al successo del marchio. E chissà, magari ora sarà il turno di H&M?

www.muji.com
disponibile in tutti i punti vendita Muji

Vodka heaven

Un rendering del temporary store Grey Goose a Milano
Dal primo al 31 dicembre apre a Milano, in via Montenapoleone 12, il primo temporary store Grey Goose, una “Christmas boutique” dove si troveranno non solo le celebri luxury vodka aromatizzate (alla pera, all’arancia) del marchio, ma anche l’edizione limitata creata apposta per l’evento, in una bottiglia argentata che è un collector’s item annunciato. Partner del brand di vodka francese (la sede è a Cognac) sarà Ladurée, che per l’occasione firma dei macarons Grey Goose in vendita esclusivamente nello store.

giovedì 18 novembre 2010

Telefonare piano


Slow, parola d’ordine di un mondo frenetico, sovrappopolato, in emorragia continua di risorse naturali, codice di un nuovo sentire - dal food al turismo, dall’intrattenimento alla moda - che, forse, ci salverà la vita (e se non quella, almeno l’anima). È slow anche il design, a riprova del fatto che la lentezza non è cenciosa, ma anzi osserva un’estetica superiore. Ed è slow anche l’hi tech - non è un ossimoro - perché anche l’innovazione può essere “organica”. L’ultimo esempio porta la firma dell’iconico designer britannico Jasper Morrison, e si chiama DP 01: è un cordless sviluppato dal marchio svizzero Punkt, distribuito in esclusiva per l’Italia da Sounders (e disponibile nei principali negozi di elettronica e arredamento). Linee essenziali (lo sono anche i colori disponibili: bianco, rosso e nero) e sapore rétro che nulla tolgono alle funzioni, avanzate e allo stesso tempo snelle. Maxi display da 1,6 pollici, posizionamento orizzontale o verticale sulla base-scultura, 100 i numeri memorizzabili e una batteria che garantisce fino a 10 ore di conversazione. Info su www.punktgroup.com

Design for charity

La serie Midas di Front
Woodtable lamp (la nuova versione,
da tavolo, della Woodfloor
lamp dei Fratelli Campana)
È dedicata alla famiglia degli Hole in the Wall Camps, le “oasi” per l’infanzia volute da Paul Newman nel 1988, la nuova iniziativa di charity internazionale di Skitsch (www.skitsch.it). Il 25 novembre, nei suoi flagship stores di Milano e Londra, il marchio di design “fun&smart” organizza due serate di shopping-cocktail festivo. Due anche i buoni motivi per andarci: il 20% del ricavato del negozio di Via Monte di Pietà 11 sarà devoluto a Dynamo Camp di Limestre (PT), primo camp in Italia di Terapia Ricreativa (www.dynamocamp.org), mentre il 20% del bottino del negozio di 270 Brompton Road andrà al londinese Over the Wall Camp (e il tutto si va ad aggiungere al 10% devoluto fino al 25 dicembre sulla base delle vendite effettuate tra negozi, catalogo, call center e internet). Con l’occasione, poi, sarà possibile passare in rassegna, oltre ai pezzi già classici come le lampade in massello di teak e acciaio inox dei Fratelli Campana, anche la nuova linea di prodotti firmati, tra gli altri, da Jean Marie Massaud, Marcel Wanders 5.5, Peter Marigold e Luca Nichetto. Chi fosse interessato a partecipare alle serate del 25 novembre può richiedere l'invito scrivendo a skitsch@negrifirman.com

mercoledì 17 novembre 2010

Avanguardia messico

Drifting Star [Stella alla deriva], 2010
Black Cloud [Nuvola nera], 2007
È in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma “Remix”, la prima mostra personale in Italia del giovane artista messicano Carlos Amorales, trentenne che vive e lavora a Città del Messico. La curatrice Daniela Lancioni ha selezionato sei installazioni, datate tra il 2006 e il 2010, che si sovrappongono l’una all’altra negli spazi della galleria grande e nelle tre sale laterali come in un’unica sincopata playlist musicale. Carlos Amorales è l’interprete della scena artistica contemporanea in un più complesso percorso espositivo dedicato al Messico, in occasione dei 150 dell’indipendenza del Paese. Tuttavia l’opera di Amorales non può in alcun modo essere intesa in modo nazionalistico. «Quello che ho trovato stimolante del legame con la mostra su Teotihuacan è che si trattava di una cultura metropolitana, che fu influenzata da molte altre civiltà ad essa contemporanee, quindi era un ibrido» racconta l’artista.

Chocolat de luxe

Il Four Seasons George V
Il modo più gourmand per combattere il glaciale clima parigino? Lunghissime soste nelle sempre più numerose e sfiziose cioccolaterie della capitale. Celebre per i suoi entremets, tartes, éclairs e religieuses al cioccolato vanigliato, Gilles Marchal de La Maison du Chocolat (www.lamaisonduchocolat.com, diverse le location) lancia quest’anno il Sapin gourmand in edizione limitata: 18 ore di lavoro per un capolavoro di cioccolata, mandorle, pistacchi e nocciole ispirato all’albero di Natale del Rockefeller Center. Da non perdere la Buche de Noël di Jacques Genin al 133 di rue de Turenne. Non solo macarons da Ladurée (www.laduree.fr, molte le boutiques): in menù solo d'inverno uno strepitoso Carré au chocolat.  Al 10 di rue du Champs de Mars, al Chocolate bar dell'Hotel de Cadran (www.paris-hotel-cadran.com), Christophe Roussel propone le sue scintillanti Sphéériques, pianeti di cioccolata profumati alle erbe aromatiche in combinazioni inedite come frutto della passione/estragone, mango/pepe rosa, ribes/violetta. Al Luxembourg (185 rue de Vaugirard) o a Saint Germain (72 rue Bonaparte) Pierre Hermé (www.pierreherme.com) consolida la sua fama di innovatore con le barrette di cioccolato con un interno di pasta di macarons e con il Flocon al cioccolato, mix di textures diverse, dal moelleux al croustillant, “legate” da una mousse di zabaglione. Al Chocolate Bar di rue St. Honoré (www.jphevin.com) Jean-Paul Hevin propone diversi tipi di cioccolato in tazza a seconda del momento della giornata, dal cioccolato afrodisiaco al ginger e alle spezie delle 4, al cioccolato zen al tè verde delle 5. Da accompagnare con le celebri ganaches e praline della Maison. Anche se per molti la miglior cioccolata calda di Parigi è quella della Galerie del Four Seasons George V (www.fourseasons.com/paris, 31 avenue Georges V): tre miscele, Equador, Blend, White cardamom. Accompagnate da madeleine, donuts e creme brulée a base di cacao. Fabia Di Drusco